21 FEBBRAIO 2010 - GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LINGUA MADRE

















I have not come to mourn
I have come to appeal for hanging
The people who have lost their lives here
Under the bloody red flowers in Ramna
Where there are still traces of blood burning like a fire
There I have come to protest, I have not come to cry
(By Mahbubul Alam)


“Non sono venuto per piangere.
Sono venuto a chiedere vendetta per la gente che ha perso la propria vita qui,

tra i fiori insanguinati del Ramna,
dove le macchie di sangue bruciano ancora come fuoco.
Sono venuto qui per protestare, non per piangere.”
(Ramna è il nome di un famoso e verdeggiante parco di Dhaka, che si trova nei pressi del campus universitario)



(Libera traduzione di un brano tratto dalla prima poesia composta in memoria dei martiri del 21 febbraio 1952 Non Sono Venuto per Piangere, ma a Chiedere Vendetta del celebre Mahbubul Alam. La poesia, della lunghezza di ben 17 pagine, fu pubblicata il 22 febbraio 1952 e il governo ne confiscò subito tutte le copie)

Le lingue sono lo strumento più potente che abbiamo per conservare e sviluppare il nostro patrimonio tangibile e intangibile.

Tutti i movimenti a sostegno della divulgazione delle lingue madri non servono solo ad incoraggiare la diversità linguistica e l’istruzione multilingue; ma anche allo sviluppo della piena consapevolezza delle tradizioni linguistiche e culturali mondiali e ad ispirare la solidarietà basata su comprensione e conoscenza, tolleranza e dialogo.

La Giornata Internazionale della Lingua Madre fu proclamata dal Congresso Generale dell’UNESCO nel novembre del 1999. Tale giornata è osservata ogni anno a partire dal 2000 per promuovere la diversità linguistica e culturale e il multilinguismo.



Il 16 maggio del 2007, attraverso la risoluzione 61/22, l’Assemblea Generale proclamò il 2008 Anno Internazionale delle Lingue, per promuovere l’unità nella diversità e la comprensione internazionale attraverso il multilinguismo e il multiculturalismo.

Il 21 febbraio è una ricorrenza speciale per i bangladesi (gli abitanti del Bangladesh). Ogni anno, in questa data, il paese commemora la Giornata Internazionale della Lingua Madre per il riconoscimento della conservazione del bengali o bangla come lingua ufficiale del Bangladesh. L’UNESCO, accogliendo la richiesta della popolazione del Bangladesh, ha dichiarato il 21 febbraio Giornata Internazionale della Lingua Madre a livello mondiale.

Perché il 21 febbraio è una data così speciale? Gli eventi che portarono all’adozione del 21 febbraio come Giornata Internazionale della Lingua Madre iniziarono quando il governatore generale del Pakistan, Mohammed Ali Jinnah, dichiarò pubblicamente il 21 marzo del 1948 che l’urdu sarebbe diventata l’unica lingua ufficiale sia per il Pakistan occidentale sia per quello orientale. Ma la maggior parte della gente che viveva nel Pakistan orientale parlava il bengali e di conseguenza protestò contro tale dichiarazione. Il 21 febbraio 1952 un gruppo di studenti sostenitori del bengali persero la vita protestando presso il campus universitario di Dhaka contro le autorità pakistane che cercavano di imporre l’urdu, già lingua ufficiale del Pakistan, ai 70 milioni di parlanti il bengali del Bangladesh orientale (allora Pakistan orientale).
Gli studenti uccisi furono ritenuti dei martiri per la loro causa e ciò risultò essere l’inizio della lotta del Bangladesh per l’indipendenza. Il fatto accadde tra le 3:20 e le 3:50 del pomeriggio del 21 febbraio del ’52. Furono questi 30 minuti che seminarono nel cuore di milioni di bangladesi il desiderio di una nazione. La lotta per il diritto di parlare in bengali è riconosciuta ora in tutto il mondo come Giornata Internazionale della Lingua Madre.

Ogni anno, il 21 febbraio, in Bangladesh e altrove nel mondo in cui sia presente un gruppo considerevole di bangladesi, si commemora la Giornata Internazionale della Lingua Madre. Risale al 1999 la proposta all’UNESCO per la creazione di una Giornata Internazionale della Lingua Madre nella convinzione che una cultura della pace possa fiorire veramente solo dove ognuno condivida il diritto di comunicare liberamente nella propria lingua madre, in tutti gli ambiti della propria vita. L’UNESCO ne è convinta, proprio come crede che nell’istruzione ci dovrebbe essere la diversità linguistica e culturale e la protezione delle lingue in pericolo di estinzione. Così, in occasione della 30° sessione del Congresso Generale dell’UNESCO nel 1999 si decise di lanciare la Giornata Internazionale della Lingua Madre nel mondo.

In Bangladesh, la Giornata Internazionale della Lingua Madre è commemorata con eventi che hanno luogo soprattutto presso il Monumento ai Martiri della Lingua, a Dhaka. Molta gente porta fiori, soprattutto rossi e gialli, sistemati ai piedi del monumento. È una giornata solenne, di rispetto per i martiri che portarono all’attenzione del mondo la necessità di mantenere in vita le lingue marginali. Il paese, allo scopo di rendere immortale il 21 febbraio, ha chiamato questa giornata Amar Ekushay (21 febbraio immortale) e commemora la sua importanza storica in maniera solenne, tributando e omaggiando i figli di questa terra e ricordandone il sacrificio in difesa della dignità della loro lingua materna. L’ Amar Ekushay è ampiamente noto anche come il Shaheed Day (la giornata dei Martiri), per evidenziare il Movimento per la Lingua del 21 febbraio e la posizione del bengali lingua ufficiale della nazione.
Allo scoccare della mezzanotte, il Presidente della nazione e il Primo Ministro danno inizio alla processione, che rende omaggio ai martiri, agli Shaheed Minar (i Monumenti ai Martiri) in tutto il paese. Gente proveniente da ogni dove, che indossa fasce nere in segno di lutto, scalza, si dirige allo Shaheed Minar, per mostrare rispetto ai martiri di questa terra. Bambini, ragazzi, giovani e meno giovani, uomini e donne, tutti si dirigono verso lo Shaheed Minar cantando Amar Bhaiyer Rakte Rangano Ekushey February Ami Ki Bhulite Pari (21 febbraio, giorno bagnato di sangue dei nostri fratelli; come dimenticarlo).
Un’enorme massa di persone in ogni angolo del paese depone ghirlande, corone di fiori, in segno di rispetto e fa una promessa solenne, per tradurre i sogni dei martiri in realtà, per la democrazia, una società libera dallo sfruttamento e l’emancipazione economica del paese.
Ma il suo significato va oltre il semplice movimento della lingua per rappresentare la lotta per l’emancipazione dall’oppressione. Continuare a ricordare e celebrare questa giornata contribuisce a sviluppare l’identità culturale nazionale che fa dei bangladesi un popolo che abita una nazione indipendente. È un orgoglio nazionale per tutti i bangladesi che si rifiutarono di accettare la dominazione e che culminò nella vittoria per la lingua madre e per il riconoscimento a livello mondiale del Bangladesh come nazione indipendente.





















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