ANTI DIGITAL DIVIDE


Festival di Videoarte

3 Giugno 2010
PALAZZO INCONTRO
h11.00
Conferenza stampa

Interverranno:

  • Nicola Zingaretti - Presidente della Provincia di Roma


  • Giulia Giovannelli - direttore Musacom s.r.l.


  • Silvia Bordini - docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università Sapienza di Roma


  • Mario Morcellini - preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell' Università Sapienza di Roma


  • Gennaro Colangelo - docente universitario di Comunicazione e Produzione Culturale presso l'Università di Roma LUMSA


  • Rony Akther - Bangladesh Cultural Institute of Italy (BCII)

Rony parlerà della sua esperienza, della fondazione e delle attività del BCII e dell'esperienza di Videozoom:Bangladesh.

h15.00

Videoarte e Opportunità lavorative
interverranno:
Gino Gianuizzi - direttore galleria Neon>campobase di Bologna
Ra di martino - artista
Marco Saccaperni - artista
Arash Radpour - artista
GINO GIANUIZZI: direttore del progetto Neon>campobase, nota galleria bolognese che si occupa prevalentemente di videoarte e installazioni site-specific; traccerà ai membri del seminario, le linee essenziali per introdurli nel mondo del lavoro, indicando i percorsi da seguire, analizzando le caratteristiche necessarie, le tendenze, gli sviluppi di questa tecnica, attraverso le esperienze più rappresentative degli ultimi anni in Italia e all’estero.
Interverranno gli artisti per raccontare le loro esperienze.

h17.00
Slittamenti progressivi del vedere - Nuovo sguardo dell'autore e dello spettatore
interverrà:
Gennaro Colangelo - docente universitario di Comunicazione e Produzione Culturale presso l'Università di Roma LUMSA
La visione non può restringersi nella riserva indiana di un mero esercizio degli occhi, soprattutto nell’epoca in cui si registra il passaggio <> secondo l’efficace espressione di Gillo Dorfles.La multisensorialità dello sguardo d’artista diviene stimolazione allo spettatore affinché fuoriesca dalla mera ricezione passiva dell’evento e il terreno d’incontro è nel rapporto fra immagine e fisicità. Tra parola e sequenza si inseriscono intervalli di senso che stimolano il fruitore a operare negli interstizi per completare l’ itinerarium mentis dell’autore. In tal modo i vari frames vanno a ri-contestualizzare un’opera che il montaggio digitale rende fluida nell’eterno presente ma profondamente polisemica. La produzione culturale è perennitas solo se risulta capace di inserire intersezioni multidisciplinari nel contesto della società liquida.

h17.30
Presentazione dei video:
"Trittico delle Ferite" esperienza video-teatrale del GRUPPO AIÒN
L’esperienza video-teatrale del GRUPPO AIÒN, affidata alla vocalità e alla corporeità di tre presenze attoriali e diretta dalla visione narrativa di un giovane regista, propone un viaggio nella coscienza attraverso l’incastro di testi e l’intreccio di personaggi simbolici, a partire dalla ferita originaria del mito greco di Filottete, attraverso un’analisi del profondo portata alle estreme conseguenze dallo spaesamento della modernità, in costante equilibrio fra degenerazione del corpo elucidità della mente. Fil rouge del video è la deformazione grottesca della figura operata dalla pittura di Francis Bacon, referente iconico nel tempo della decostruzione: un autentico teatro delle ossessioni, un caleidoscopio delle meraviglie in cui la scrittura del corpo divieneinstallazione di sé e profondissima pietas verso la condizione umana.
"HEIMWEH" progetto di KLAPS eXperiences
Il progetto di KLAPS eXperiences, gruppo multiculturale di creativi che agiscono fra Roma e Londra, è una meditazione laica sulle affinità destinali, che restituisce il senso dell’elaborazione emozionale come insieme di segmenti di un dolore universale rivissuto come “spettacolare integrato”. L’artista Lorenzo Scanu e il videomaker Marco Zamponi guidano il team alla decostruzione di un vissuto tragico con l’ausilio dei testi di Wolfgang Goethe, Primo Levi e Marguerite Duras recitati dall’attore Nicholas Gallo.Sebbene nato da una costellazione di incubi Heimweh lascia spazio alla speranza che l’interazione multiculturale non sia la sommatoria di un facile incastro di sorti, ma serva a ripensare le dinamiche della convivenzaattraverso un crocevia di linguaggi.In tal senso immagine, spazio e parola superano i confini angusti dell’oggetto-libro, alla ricerca di una comunicazione artistica fondata sull’etica di condivisione.

Benvenuti all'Istituto Italiano di Cultura Bengalese

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