Il kathal o jackfruit o albero del pane è un frutto originario del sud est dell’India, del Bangladesh, delle Filippine e del Sri Lanka.
Ha un sapore simile a quello dell’ananas, ma questo frutto è meno succoso dell’ananas. Essiccato è buonissimo nelle torte leggermente aromatizzate con del limone. Infatti ha un aroma pungente e distintivo. Il frutto può arrivare a dimensioni enormi, del peso di cento chili ed oltre.
Lo si trova sottoforma di frutta sciroppata oppure surgelato o ancora seccato e commercializzato come delle patatine. La buccia di questo frutto è molto dura e spinosa. La polpa è ricca di amido e fibre. È un frutto molto energetico. Anche i semi del frutto sono commestibili. Si mangiano bolliti o arrostiti o infarinati. Quindi, questo frutto si può mangiare crudo o cotto. Quindi, in Italia, questo frutto ha preso il nome di “albero del pane” perché da esso si può ricavare una sorta di farina che di sapore assomiglia a quella delle castagne! Le foglie del kathal si usano come involucri per ricoprire o avvolgere alcune pietanze, come per esempio il celebre “idlis”, un dessert tipico del sud dell’India.
In Bangladesh è molto comune mangiare il frutto del kathal quando è ancora acerbo e di piccole dimensioni. Si usa anche come ingrediente di base per “curries”. Uno dei piatti tipici del Bangladesh in cui si usa il kathal come ingrediente è l’ “Enchorer Torkari” cioè un curry ricavato dal kathal acerbo.
Il legno dell’albero del kathal è utilizzato per la creazione di strumenti musicali, come per i tamburi, e anche per costruire porte, finestre, tetti, per oggetti di arredamento. E da questo legno si ricava anche la celebre tintura che serve per colorare le originali tuniche dei monaci buddisti dell’Asia meridionale, che sono di un colore marrone molto caratteristico.
Quindi, in lingua bengali questo frutto si chiama "Cãţtal", oppure "Enchor" , quando si tratta del frutto ancora acerbo usato nei curries.